Nato il 19 marzo del 1960 a Torre del Greco (NA), all'età di dodici anni, grazie all'amico Francesco Matrone (virtuoso chitarrista), Elio decide di imparare a suonare la chitarra; come primo pezzo (anzichè "Il pescatore" di De Andrè, canzone quasi obbligatoria per un principiante) s'intestardisce ed impara "Michelle" dei Beatles: per un amante della musica del famoso quartetto è un ottimo inizio. A quindici anni, invitato da Lorenzo Mazza, assiste alle prove del gruppo folk partenopeo "Napoli Mia" di cui l'amico fa parte. Poichè viene a mancare un chitarrista, i componenti del gruppo gli propongono di provare a suonare con loro (che fosse un invito non-casuale, dunque?), nonostante la sua più totale ignoranza e indifferenza nei confronti della musica popolare. Elio decide così di intraprendere questa nuova avventura e, dopo una sola settimana di prove, si ritrova a fare il suo primo spettacolo al "Circolo Nautico" di Torre del Greco: suona, o meglio fa finta di suonare (poichè il tempo per imparare tutti i pezzi era stato decisamente poco), un repertorio sullo stampo della Nuova Compagnia Canto Popolare (d'ora in poi NCCP). Cominciava così il suo grande amore ed il suo lungo viaggio nella musica popolare partenopea. In questi anni, oltre a cimentarsi con altri strumenti, quali il basso, il mandolino, la mandola e la chitarra battente, Elio decide di imparare a suonare la tammorra, che diventa per lui, con il tempo, lo strumento principale con cui esprimersi. Inoltre è in questo periodo che Elio inizia a comporre musiche secondo i canoni della canzone popolare partenopea, eseguendole nei vari spettacoli a venire.

Dopo lo scioglimento del gruppo "Napoli Mia", per Elio e gli altri musicisti si presenta una nuova opportunità: un tour che toccherà svariate piazze dell'Italia meridionale. Ma come si fa se il gruppo non esiste più? Basta riunire alcuni dei vecchi compagni, cercare qualche nuovo elemento e il gioco è fatto: prende vita così una nuova formazione che si chiamerà "Li Musicunti". Questo gruppo avrà breve durata, ma raccoglierà molte soddisfazioni: dopo il tour, i musicisti vengono invitati dall'attore Gigi de Luca a prender parte (in veste di orchestrali) alla realizzazione dell'opera teatrale "La parabola dei fringuelli ciechi" di R.Viviani. Questi giovani si troveranno a lavorare con attori del calibro di Beniamino e Rosalia Maggio, Tommaso Bianco (già attore della compagnia di Eduardo de Filippo) , Amedeo Pariante e Gabriella di Luzio; alla regia dello spettacolo vi è Michele del Grosso. Dopo varie rappresentazioni al Teatro San Ferdinando e al Palapartenope di Napoli, il gruppo si scioglie definitivamente.

Nel 1980, grazie all'intuito ed alla capacità imprenditoriale di Raffaele Brusa (già manager e direttore artistico del gruppo folk "Li Ciaravoli"), Elio, insieme a Paolo Delle Chiaie, (già membro di "Napoli Mia"), dà vita ad una nuova formazione folk: "Gli Sciuontirà". Questo nuovo gruppo, grazie anche alla collaborazione di persone già inserite nel mondo dello spettacolo quali il maestro Renzo Rizzone (consulente musicale della Rai) ed Emanuele Marino (coreografo), entra a far parte del circuito regionale campano del Co.R.T.e.F (Consorzio Regionale Teatro e Folklore) alla cui guida vi è Gianni Gargiulo. Gli Sciuontirà iniziano così a fare spettacoli inizialmente in tutto il territorio campano, poi nel resto dell'Italia, per approdare infine anche all'estero (Francia, Singapore, Australia, America), contribuendo così a diffondere e a far conoscere la cultura musicale popolare partenopea. Nel frattempo non mancano apparizioni televisive in Rai ("Il Barattolo", con Fabrizio Frizzi e Nando Paone; "Napoli prima e dopo" di Pino Moris) ed uno spettacolo teatrale costruito appositamente per la rassegna del teatro dialettale svoltosi a Faenza agli inizi degli anni ottanta con la regia di Nello Morvillo.

Nel 1985 Elio abbandona il gruppo, diventato per lui ormai statico, ripetitivo e senza più stimoli, ed entra a far parte di una formazione nata da poco tempo, "I Tupeapò" (nome tratto da un'opera teatrale di Lucio Beffi) diretta da Gigi Di Luca e composta da giovani volenterosi di mettersi in gioco a favore della cultura popolare della propria terra. Quasi un anno più tardi la direzione artistica e musicale passa a Lino Vairetti (leader degli Osanna, gruppo rock-progressive di inizio anni '70), che dà sùbito un'impronta personale e più "rock" ai Tupeapò. Il risultato è un gruppo folk con idee nuove, che si allontana dallo stile "imposto" dalla NCCP, presentando un repertorio originale, con canzoni tradizionali che, grazie all'uso di strumenti estranei alla musica popolare come la batteria, vengono rivestite di una nuova e più moderna pelle, senza comunque perdere di vista i canoni dettati dalla tradizione partenopea. Anche le danze si rinnovano, per merito del coreografo Enzo Castaldo, che riesce a trasmettere la sua creatività nelle tarantelle e nelle tammurriate. L'onda di novità travolge anche i costumi scenici, grazie al talento di Carla Colarusso (nota scenografa e costumista teatrale), che veste il gruppo con una grande varietà di abiti e colori. Anche con i Tupeapò non mancano apparizioni televisive in Rai e qualche viaggio all'estero (Belgio, Svezia, Spagna). Elio prende parte (senza il gruppo) anche ad uno spettacolo tenutosi al palazzo Davalos a Napoli, dove canta insieme a Patrizio Trampetti (ex bassista e cantante della NCCP) e suona con Arturo Basile (altro virtuoso della chitarra). I Tupeapò chiudono la loro parentesi musicale il 17 Settembre 1993 alla Villa Comunale di Torre del Greco, il paese che li ha visti nascere.

Un anno più tardi Elio viene invitato da Lino Vairetti, insieme al violinista ed al flautista dei Tupeapò (rispettivamente Pasquale Solvino e Angelo Salvatore), ad entrare a far parte di "Città Frontale" (band di cui faceva parte Enzo Avitabile e dalla quale prenderanno vita poi i nuovi "Osanna"). L'idea di Lino è proprio quella di formare una band nella quale si fondessero suoni folk e rock-progressive. Elio partecipa così a diverse rassegne, quali il Festival del rock-progressive ad Altomonte; Marechiaro Blues e Afrakà(Na); Testaccio Village e Palladium a Roma. E' la volta quindi di un tour campano, insieme ai Baraonna, Joe Barbieri e Simona d'Alessio (tutti partecipanti all'edizione 1994 del Festival di Sanremo) dove Enzo Garramone ("I fatti vostri", Rai 2) è in veste di presentatore ed intrattenitore.

Nel 1996 Elio si trasferisce a Pisa (dove tuttora vive e lavora) per esigenze lavorative, senza però abbandonare l'attività musicale con Città Frontale. Qualche anno più tardi Lino Vairetti ricompone gli "Osanna", con Danilo Rustici (ormai tornato dall'America) ed Enzo Petrone (il bassista della seconda formazione della band). Con l'ingresso di Danilo ed Enzo, vengono stravolti tutti gli arrangiamenti dei brani: seguire la band, per Elio (che ormai si è definitivamente stabilito a Pisa), diventa problematico. Ma nonostante tutto, Lino Vairetti lo vuole sul palco del Neapolis Rock Festival, anche se per suonare solo in un brano. Di lì a poco esce il nuovo album degli Osanna, "Taka Boom", contenete brani nuovi e rielaborazioni di vecchi successi della band. Elio parteciperà allo spettacolo per l'anniversario del trentennale degli Osanna, svoltosi al teatro Mediterraneo nella Mostra d'oltremare a Napoli, dove prendono parte artisti come Vittorio De Scalzi (New Trolls), Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso), Jenny Sorrenti, Antonio Onorato, Peter Hammil e molti altri artisti ancora. L'uscita e la pubblicazione di un Dvd dell'intero spettacolo, ripreso dalla Tv satellitare Stream, resterà come ricordo della splendida manifestazione. Il 28 Aprile, in occasione del suo tour 2005, la nipote Meg vuole suo zio Elio accanto a sé sul palco del Giardino Scotto di Pisa per "giocare" a duettare Blackbird dei Beatles, come facevano un tempo quando lei era bambina. Inoltre nell'autunno del 2006 Elio viene invitato da Lino Vairetti ad esibirsi sul palco insieme ai suoi Osanna, a La Spezia e al RockIN Napoli al Palaeden.